Disturbi dell’alimentazione e nutrizione
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Disturbi dell’alimentazione e nutrizione

Why do I feel so empty?

 

I disturbi dell’alimentazione e della nutrizione rappresentano una complessa intersezione tra corpo, mente e relazioni. Anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbo da binge eating e altre forme meno conosciute non sono semplici difficoltà alimentari, ma espressioni di un disagio psicologico profondo. Questi disturbi si manifestano attraverso un rapporto problematico con il cibo, il peso e l’immagine corporea, spesso legato a emozioni intense, difficoltà di autostima e relazioni interpersonali.

L’intervento psicologico gioca un ruolo cruciale nell’aiutare le persone a riscoprire un equilibrio emotivo e comportamentale, supportandole nella comprensione delle origini del loro disagio e nella costruzione di un rapporto più sano con sé stesse e il proprio corpo.

 

Il ruolo dell’EMDR nella cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione

L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è una metodologia psicoterapeutica innovativa e scientificamente validata che offre un importante contributo anche nel trattamento di questi disturbi.

L’EMDR non è un trattamento isolato, ma si integra efficacemente con altre modalità terapeutiche, come la psicoterapia cognitivo-comportamentale, il supporto nutrizionale e, quando necessario, l’intervento psichiatrico. L’obiettivo è aiutare il paziente a raggiungere una guarigione completa, affrontando sia i sintomi attuali sia le cause profonde del disturbo.

 

EMDR e le diverse diagnosi dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione

 

Anoressia nervosa

Nell’anoressia, il controllo rigido sull’alimentazione e sul peso corporeo può essere legato a traumi precoci, come esperienze di trascuratezza, rifiuto o perfezionismo estremo. L’EMDR consente di esplorare e rielaborare questi vissuti, aiutando il paziente a:

  • Ridurre l’ansia e il bisogno di controllo.
  • Affrontare le credenze negative profonde, come “Non valgo nulla” o “Devo essere perfetto per essere accettato”.
  • Rafforzare una visione più equilibrata e compassionevole di sé.

 

L’EMDR come risposta efficace alla risoluzione della diagnosi

L’anoressia nervosa è spesso associata al controllo estremo sul corpo e sull’alimentazione, collegato a perfezionismo, paure profonde e traumi relazionali o familiari. Con l’EMDR si interviene su:

  • Esperienze di trascuratezza o rifiuto: vengono esplorati e rielaborati ricordi legati a percezioni di inadeguatezza o mancato riconoscimento.
  • Convinzioni disfunzionali: come “Non merito di essere felice” o “Devo essere perfetto per essere amato”.
  • Traumi relazionali: ad esempio, episodi di bullismo legati all’immagine corporea, che vengono affrontati per ridurre vergogna e ansia.
  • Integrazione corporea: supportando il paziente nel ricostruire un rapporto più sereno con il proprio corpo.

 

Bulimia nervosa

La bulimia è spesso caratterizzata da episodi di abbuffate seguiti da comportamenti compensatori (vomito, esercizio fisico eccessivo, digiuno), legati a emozioni intense come vergogna, colpa o senso di fallimento. Con l’EMDR si può intervenire su:

  • Esperienze traumatiche che scatenano gli episodi di abbuffata e compensazione.
  • Il senso di vergogna associato al comportamento bulimico.
  • Convinzioni auto-svalutanti, favorendo l’accettazione e la regolazione emotiva.

 

L’intervento EMDR per la risoluzione del sintomo da Bulimia nervosa

Nella bulimia, l’alternanza tra abbuffate e comportamenti compensatori è spesso alimentata da emozioni difficili, traumi e sensi di colpa. L’EMDR si focalizza su:

  • Episodi scatenanti le abbuffate: identificando e rielaborando situazioni specifiche che provocano disagio emotivo.
  • Sensi di colpa e vergogna: legati ai comportamenti disfunzionali, favorendo una maggiore accettazione di sé.
  • Conflitti emotivi: affrontando esperienze come abusi o relazioni tossiche che contribuiscono al disturbo.
  • Riduzione dell’impulsività: lavorando sulle risposte automatiche e rafforzando il controllo emotivo.

 

Disturbo da alimentazione incontrollata (binge eating disorder)

Le abbuffate ricorrenti possono essere una risposta a emozioni difficili, traumi o insoddisfazioni personali. L’EMDR aiuta a:

  • Identificare e rielaborare i fattori scatenanti emotivi e traumatici.
  • Ridurre il ricorso al cibo come strategia di gestione dello stress.
  • Favorire un miglioramento dell’autostima e del senso di autoefficacia.

 

Disturbo da alimentazione incontrollata (binge eating disorder) con l’intervento EMDR

Questo disturbo è spesso legato all’utilizzo del cibo come meccanismo per gestire emozioni difficili o traumi. Con l’EMDR è possibile:

  • Identificare le radici emotive delle abbuffate: esplorando esperienze traumatiche o di stress cronico.
  • Promuovere la regolazione emotiva: sviluppando strategie alternative per affrontare ansia, tristezza o rabbia.
  • Lavorare sull’autostima: riducendo il senso di fallimento e favorendo la costruzione di una maggiore fiducia in sé stessi.
  • Gestire i trigger ambientali: aiutando il paziente a rispondere in modo più adattivo alle situazioni che scatenano il comportamento alimentare disfunzionale.

 

Altri disturbi della nutrizione e dell’alimentazione

Anche nelle diagnosi meno comuni, come il disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo (ARFID) o nei disturbi alimentari non altrimenti specificati, l’EMDR può essere un valido supporto per affrontare:

  • Paure legate al cibo e all’alimentazione.
  • Traumi relazionali o ambientali che influenzano negativamente il comportamento alimentare.
  • Emozioni e convinzioni radicate che ostacolano un rapporto sano con il cibo.

 

L’intervento EMDR per la cura del Disturbo Evitante/Restrittivo dell’Assunzione di Cibo (ARFID):
Caratterizzato da un evitamento estremo di cibi specifici o dalla difficoltà a mantenere una nutrizione adeguata, l’ARFID può essere legato a traumi sensoriali, esperienze mediche invasive o ansia generalizzata. L’EMDR lavora su:

  • Eventi traumatici legati all’alimentazione: come esperienze di soffocamento o interventi medici stressanti.
  • Paure specifiche: rielaborando le convinzioni legate alla pericolosità del cibo o al rischio percepito.
  • Riduzione dell’ansia generalizzata: promuovendo una maggiore sicurezza durante i pasti.

 

Altri disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (OSFED)

Anche per i disturbi alimentari atipici, l’EMDR può fornire un supporto efficace:

  • Rielaborazione di eventi traumatici sottostanti: per ridurre l’impatto di traumi precoci o recenti.
  • Gestione dei conflitti emotivi: affrontando sensi di colpa, vergogna o auto-svalutazione.
  • Supporto alla regolazione emotiva: favorendo una maggiore consapevolezza e gestione delle emozioni.

 

L’EMDR in un percorso integrato

L’EMDR non si sostituisce ad altri interventi, ma si integra all’interno di un trattamento multidisciplinare che include psicoterapia, supporto nutrizionale e, quando necessario, trattamento farmacologico. Questo approccio consente di affrontare il disturbo da più prospettive, migliorando il benessere complessivo del paziente.

 

 

La nostra equipe specializzata con regime ambulatoriale nella cura dei disturbi dell’alimentazione e nutrizione 

 

 

Dott. Daniele D’Erasmo – Supervisore E.M.D.R. Bari e provincia

La terapia di utilizzo fa riferimento all’approccio integrato tra la Terapia Cognitivo-Comportamentale di seconda generazione, l’approccio Psicotraumatologico attraverso la terapia E.M.D.R. (Eye Movement Desentitization and Reprocessing) e quella riferita alla Teoria della Dissociazione Strutturale di Personalità (Van der Hart O., Steele K., Boon S.) e delle Parti dell’Io, per comprendere e risolvere gli aspetti più profondi e radicati che fanno riferimento alla psicopatologia del Disturbo Alimentare.

 

 

 

Dott.ssa Floriana Martiradonna – Biologa Nutrizionista esperta in Disturbi dell’Alimentazione e Nutrizione

La terapia della riabilitazione nutrizionale si rivela essere un percorso efficace per il ripristino di un livello psico-fisico della persona affetta da un Disturbo dell’Alimentazione e Nutrizione.  In aggiunta ad essa, unisco le tecniche della Mindful Eating, grazie agli studi di certificazione compiuti in tale metodo, alle tecniche di terapia Dialettico comportamentale per i DCA e all’esperienza maturata negli anni, guidando i miei pazienti attraverso un percorso di rieducazione alimentare, aiutandoli a ritrovare un rapporto sano ed equilibrato con il cibo.

 

 

 

Dott. Marco Papalino – Psichiatra Psicoterapeuta

Esperto nella cura dei Disturbi dell’Alimentazione e Nutrizione grazie anche alla sua esperienza nel campo e nel reparto specifico presso l’ospedale Policlinico di Bari. L’approccio al disturbo, il quale può presentarsi con forme gravi di disagio in comorbilità con altre possibili psicopatologie, è di tipo graduale e mirato a supportare il lavoro psicoterapeutico, cercando di valutare le fasi di neurosviluppo attuale nella persona, che in molte situazioni possiede un età adolescenziale e perciò meritevole di particolare attenzione rispetto al evitamento del rallentamento delle funzioni cognitive e motorie, necessarie per il benessere stesso del paziente.

 

 

 

Dott.sse Ilaria Emiliano e Susanna Tortello

L’intervento di co-terapia sistemico familiare, al fine di supportare il lavoro individuale del paziente oppure modificare in maniera decisiva l’esito del suo trattamento, risulta fondamentale nella cura dei disturbi dell’alimentazione e nutrizione nei casi di pazienti affetti in una fase evolutiva di vita (infanzia o adolescenza).

Il sintomo alimentare rappresenta un segnale importante a seguito del quale la famiglia tende a concentrare tutte le sue preoccupazioni  e mettere in ombra le problematiche relazionali e affettive, nella coppia genitoriale e con i figli, che hanno contribuito proprio all’insorgenza del sintomo. Come lavoro “sommerso“, il compito della terapia familiare in aggiunta alla terapia EMDR è quello di  rielaborare  funzionalmente i traumi relazionali riferiti alla storia di vita su più dimensioni, quella relazionale dei genitori con i figli (tra i quali vi è il/la portatore/trice del sintomo designato/a) e quella della stessa storia di vita del genitore come trauma transgenerazionale da rompere e risolvere definitivamente.